giovedì 25 maggio 2017

Il diritto di dire no

"Il corpo è vostro". Pensiamoci. Il parto è un viaggio, all'interno del quale la donna si apre fisicamente ed emotivamente, dove tutto ciò di cui ha bisogno è sentirsi rispettata, coccolata, protetta e libera di essere potente. E' un evento sacro. Il corpo della donna è sacro.



Purtroppo non sempre è così.



La medicalizzazione dell'evento nascita ha generato questa errata visione delle cose: il parto è un evento imprevedibile e rischioso, la natura ci è nemica, la donna non è in grado di mettere al mondo il suo bambino senza danni o secondo i tempi che "la scienza" ha stabilito quindi dobbiamo intervenire per far nascerlo nascere. Questa frase presuppone che il corpo non sia più della donna ma della struttura ospedaliera.

Nessuno vi può somministrare farmaci senza dirvelo, nessuno vi può costringere a stare in una posizione statica, nessuno vi può dire "ti diamo un aiutino" e poi effettuare la manovra di Kristeller, nessuno vi può dire "ti facciamo un tagliettino" e praticare un'episiotomia senza indicazioni. Nessuno, ripeto nessuno, vi deve far sentire un pezzo di carne senza possibilità di replica.

Il corpo è vostro.

"Il bambino è vostro". Il bambino che voi avete concepito, nutrito, accudito, coccolato, dato alla luce è vostro. Questo significa che, se è in salute alla nascita, nessuno vi può impedire di tenerlo tra i seni ben coperto, di allattarlo subito se volete, di aspettare che esca la placenta prima di tagliare il cordone o di non tagliarlo proprio il cordone, di aspettare a fare il bagnetto.

Nessuno ve lo deve portare via per "fare dei controlli" nell'immediato dopo parto se sta bene, nessuno vi deve dire "lo mettiamo di prassi nella culla termica perché qui si fa così". Nessuno, ripeto nessuno, ha il controllo sul vostro bambino tranne voi.

Il bambino è vostro.

Come fare, quindi, a tutelarsi da queste nuove forme di violenza (sì, perché di violenza si tratta)?
- scegliendo un ospedale davvero amico della mamma e del bambino
- se le condizioni lo permettono, partorire a casa o in casa maternità
- compilando un piano del parto

Il piano del parto è un documento all'interno del quale la coppia scrive ciò che desidera per il proprio parto e quello che assolutamente vorrebbe evitare (si parla sempre di casi fisiologici ma anche nel caso si uscisse dalla fisiologia, la coppia ha il diritto di sapere cosa viene fatto al corpo della donna o al bambino). Questo documento deve essere rispettato, in quanto tutela i seguenti diritti costituzionali:
- art. 21 (libertà di opinione)
- art. 13 (inviolabilità della persona)
- art. 32 (diritto alla salute, comprensivo anche del diritto a rifiutare le cure)

Vi propongo alcune evidenze scientifiche su procedure che spesso vengono effettuate negli ospedali:


  • EPISIOTOMIA: non esistono evidenze scientifiche che dimostrino che l'episiotomia sia vantaggiosa per la madre. Dovrebbe essere eseguita solamente nel caso di grave alterazione del battito fetale, assolutamente non di routine. (riferimenti: Carroli G., Belizan J., Episiotomy for vaginal birth, the Cochrane library, 2006)
  • MANOVRA DI KRISTELLER: le evidenze dimostrano che è una procedura molto pericolosa e che provoca molto dolore alla donna. Non deve mai essere utilizzata. (riferimenti: Verheijen E.C., Fundal pressure during the second stage of labour, Cochrane, 2009)
  • LA SPINTA: si deve abbandonare la modalità di esortare la donna a spingere indicandole come fare. Dirigere le spinte causa eccessiva stanchezza materna, aumentano le episiotomie e le lacerazioni perineali. Le donne dovrebbero essere incoraggiate a spingere seguendo la loro modalità. (Gupta J. Hofmeyr G. Positions for women during second stage of labour, Cochrane, 2012)

Siate protagoniste consapevoli del vostro parto e della nascita del vostro bimbo...


Nessun commento:

Posta un commento