lunedì 23 maggio 2016

Stare nell'attesa

"Quanto manca al termine?"

"Ma non hai ancora partorito? Beh, ormai manca poco"

"Di quante settimane sei? Ora nasce, si fa anche la luna!"


Quante di voi si sono trovate in questa situazione? E quante di voi hanno ricevuto consigli, suggerimenti, previsioni anche dal vicino di casa? Le ultime settimane prima della nascita del bimbo sono pesanti, da tutti i punti di vista: gli ormoni di fine gravidanza vi fanno sentire stanche, rallentate, sonnolente, gonfie; emotivamente, da un lato siete ansiose di vedere il vostro cucciolo negli occhi dall'altro vorreste che stesse nella pancia ancora un po', ancora in simbiosi. La mente e il corpo si stanno preparando alla separazione, alla nascita di un individuo nuovo, alla nascita di una madre.


martedì 17 maggio 2016

Il parto orgasmico

Tratto da "La gioia del parto" di Ina May Gaskin

"In alcune culture - incluse le nostre -  molte sono le donne che accettano o domandano farmaci contro il dolore del parto prima ancora di aver provato cosa possa significare un'esperienza non medicalizzata. Una volta chiesi ad alcune madri se avevano mai sentito di donne che avevano provato un orgasmo durante il travaglio e il parto.



domenica 15 maggio 2016

HBAC: parto in casa dopo taglio cesareo

Argomento molto particolare, oserei dire fin pericoloso da affrontare.

In questo momento della mia vita, arrivano da me molte donne che hanno subito un cesareo non necessario, che desiderano per il futuro un parto il più naturale possibile. Da qui, la mia curiosità e voglia di approfondire sia l'argomento del VBAC (Vaginal Birth After Cesarean) in ospedale sia l'opzione del HBAC (Home Birth After Cesarean) tramite una relazione per il corso annuale che ho seguito alla Scuola Elementale di Arte Ostetrica. Vi propongo di seguito alcuni paragrafi della relazione. Buona lettura!

giovedì 12 maggio 2016

La paura del vizio

"Il mio bambino vuole sempre stare in braccio. E se poi prende il vizio?"

"Di notte si sveglia spesso, lo metto nel lettone e dorme, lo metto nella cullina e piange. Ecco, gli ho dato il vizio!"

"Quando piange lo vorrei prendere subito in braccio ma mi hanno detto che così facendo prende il vizio e poi starà sempre in braccio."


Quante volte una mamma si fa queste domande? Quante volte parenti, amici, sconosciuti fanno osservazioni in merito al "vizio"? Sfatiamo anche il mito del vizio.

Per nove mesi, durante la gravidanza, voi siete state il mondo del vostro bambino: lui non è in grado di identificarsi come persona separata da voi.

Lui è voi.




martedì 10 maggio 2016

Allattare in gravidanza

"Signora, ora che è rimasta nuovamente gravida dovrà sospendere immediatamente di allattare il suo primo figlio, è pericoloso per l'attuale gravidanza."

"Ma sei matta ad allattare con la pancia?? E se ti vengono le contrazioni? Non pensi al tuo bambino?"

"Guarda quella! Allatta mentre è incinta...la gente non sa più come fare per mettersi in mostra!"

Queste sono solo alcune delle frasi che alcune mamme si sentono dire da medici, ginecologi, ostetriche (sì, anche loro), amiche, vicini di casa, sconosciuti.

Allattare un figlio mentre si è in attesa di una sorellina o di un fratellino è una pratica intorno alla quale c'è molta confusione e anche una buona dose di disinformazione. Nella società occidentale questo accade perché non è così frequente essere in contatto con donne incinte che allattano.

                                            

lunedì 9 maggio 2016

Un amore infinito per la Placenta

Esatto, per la Placenta!

Assistendo le nascite a domicilio ho potuto conoscere la nascita Lotus, bambini a cui non era stato tagliato il cordone, che rimanevano uniti alla loro sorellina: la Placenta. Già perché la Placenta è geneticamente uguale al bambino, viene anche lei dall'unione dello spermatozoo e dell'ovulo. Viene al mondo nella fase chiamata "secondamento", proprio perché è una seconda nascita, dopo quella del bimbo.



Purtroppo, però, nella quasi totalità degli ospedali italiani essa viene trattata alla stregua di un rifiuto medico. Molto spesso non permettono alla madre di vederla e osservarla che già si ritrova nell'immondizia. Non è nemmeno contemplato che una coppia possa voler portare a casa la propria Placenta (e nemmeno lo chiedono)! Come mai?

domenica 8 maggio 2016

Armonizzazione globale delle cicatrici

Vi propongo un articolo tratto dal sito Innecesareo sull'armonizzazione delle cicatrici. Ho seguito il corso con David Kanner a marzo 2016 e ho avuto il privilegio di trattare per il momento due cicatrici da taglio cesareo con risultati strabilianti ed emozionanti. Ma cos'è l'armonizzazione della cicatrice? Credo che non ci sia modo migliore di spiegarvelo se non con le stesse parole di David Kanner, osteopata e insegnante del corso di armonizzazione. Buona lettura!

"La cicatrice da taglio cesareo, come tutte le altre cicatrici, è un'entità particolare e complessa. Però una cicatrice da cesareo non è una cicatrice come tutte le altre. E’ la testimonianza dell’arresto o dell’assenza dei movimenti della vita (quel passaggio iniziatico che e’ il parto). Il taglio cesareo salva la vita delle donne e dei neonati, ma nello stesso tempo modifica l’ordine ontologico (metafisico).

Otto anni fa, ho imparato una tecnica sulle cicatrici che mi ha dato la possibilità’ di aiutare donne post-cesareo, anche quarant’anni dopo! Ogni taglio cesareo e’ diverso perche’ ogni donna lo vive in modo diverso, perche’ ha un vissuto personale e familiare diverso. Quindi l’impatto con il taglio cesareo sara’ diverso.


venerdì 6 maggio 2016

Chi è la levatrice

La professione dell'ostetrica è considerata una delle più antiche al mondo e nasce come sapere femminile trasmesso e arricchito da una generazione all'altra. Nei suoi scritti Platone, parlando di Socrate, fa spesso riferimento alla madre levatrice, che gli ispirò il principio della maieutica (cioè tirare fuori, far emergere). Nel mondo anglosassone si parla di ostetricia come midwifery, che ha come figura centrale l'ostetrica come midwife, che letteralmente significa "sta con la donna". Anche nella altre lingue la parola "ostetrica" ha un significato particolare: in tedesco si chiama Hebamme, in francese sage-femme, in spagnolo comadrona.

Ostetrica medievale

Ruolo un tempo riservato alle donne, chiamate levatrici o mammane, oggi l'ostetrica segue non solo il parto fisiologico in autonomia, ma anche tutta la gravidanza, il postpartum e aiuta la mamma ad accudire il bambino nei primi mesi.

domenica 1 maggio 2016

L'inizio

Avevo circa 16 anni e mi tormentava l'idea di non sapere cosa avrei fatto "da grande". Immaginavo di andare avanti nel tempo e vedere cosa sarei diventata per sapere una volta per tutte cosa avrei dovuto scegliere, quale strada avrei dovuto intraprendere. 

Un giorno stavo guardando la TV e stavano trasmettendo "Reparto Maternità" e ho pensato "figurati se c'è mai qualcosa di interessante quando non devo studiare". Mi sono messa a guardare il programma lo stesso e mano a mano che proseguiva, la figura dell'ostetrica (a cui non avevo mai pensato fino a quel momento) mi incuriosiva sempre di più: forte, gentile, materna, fiduciosa, accogliente e a contatto con la vita e con le donne in momento molto particolare. 

E a un certo punto ecco l'illuminazione: voglio fare l'ostetrica! Potrei fare questo "da grande"! Ed è stato in quel momento che la mia vita è cambiata (banalmente grazie a un programma TV): ogni scelta, ogni pensiero, ogni azione era indirizzata a diventare ostetrica, a diventare quel tipo di donna che sa stare accanto ad altre donne, così dolce e materna. Ora sapevo quale era la mia strada.

Passata la maturità sono entrata subito alla facoltà di ostetricia e dopo tre faticosissimi anni tra lezioni, esami, tirocinio e treni sempre in ritardo, sono diventata ostetrica a tutti gli effetti. Il giorno più bello della mia vita. Finalmente dopo anni di attesa potevo fare quello che avevo sempre desiderato fare. 

Selfie da laurea


Sì ma come fare?