martedì 24 gennaio 2017

L'assistenza nel parto in casa

Di Verena Schmid "L'assistenza tra il fare e il non fare" D&D 66

"Si usa dire che nel parto a casa non si fa niente. Per contrasto con l'assistenza in ospedale dove si fa molto. C'è chi accosta il fare all'aiutare. Quindi potrebbe suonare così: in ospedale la donna viene aiutata molto, a domicilio no, deve fare da sé.

In effetti l'assistenza ostetrica nel modello medico è operante, mentre quella del modello della midwifery è aspettante. Quella del modello medico rende inabile la donna di fronte a operatori tecnicamente abili, mentre quella del modello della midwifery la rende abile di fronte a operatrici diversamente abili.




Cosa caratterizza dunque l'assistenza al parto a domicilio da quella in ospedale? Alcune differenze sono onnipresenti, mentre altre riguardano anche l'attuazione di un modello di assistenza non medico, bensì salutogenico.

In tutti i parti a domicilio, la donna si trova sul suo territorio ed è quindi protagonista dell'assistenza. Tutti i parti a domicilio che seguono le indicazioni della ricerca, sono liberi da interventi farmacologici, tecnici e strumentali con eccezione delle rarissime emergenze. Il fare dell'ostetrica è dunque un altro: non si esprime in gesti di assistenza sanitaria, bensì in gesti di sostegno e facilitazione. Più che intervenire sulla donna partoriente direttamente, l'ostetrica interviene sull'ambiente, rendendolo idoneo e intimo, affinché la donna possa stare in apertura nel suo processo.

A domicilio a volte il fare è intrattenere gli altri bambino o il marito, cucinare, preparare il letto o altri angolini, rassicurare parenti o madri ansiose. A volte il fare è dormicchiare sul divano, seguendo il travaglio con l'orecchio trasmettendo alla donna la sensazione che tutto proceda bene.

Si esprime in un'attenta osservazione attraverso i sensi: vista, udito, odorato, tatto.
Si esprime in una valutazione circolare, mettendo insieme tutti i fattori osservati.
Si esprime in problem solving e in processi decisionali in caso di intoppi.
Si esprime in relazione che favorisce l'apertura.
Si esprime in intuizione e nel suo ascolto e in molto altro ancora.
E' un fare che può essere interpretato anche come un non fare, un fare-non fare che crea quella base sulla quale la donna si può esprimere, le sue risorse possono emergere e può infine sentire l'esperienza della nascita come un suo risultato. Quindi nel parto a domicilio, meno fai più aiuti.

In tutto questo non fare però c'è un'alta professionalità che non appare a prima vista, che però è importante e distingue l'assistenza dell'ostetrica da quella della doula. La premessa è una profonda conoscenza delle dinamiche fisiologiche e la capacità di osservarle nel corpo e comportamento della donna insieme a una buona conoscenza della donna stessa e delle sue modalità di affrontare le situazioni impegnative. 

A questo si aggiunge la capacità di riconoscere, quando il processo fisiologico si blocca e saper scegliere il tipo di intervento adeguato. Anche in caso di bisogno, gli atti devono essere pochi ma precisi. Spesso questo tipo di assistenza viene visto come intuitivo e quindi classificato come irrazionale, soggettivo e incomunicabile.

I nuovi modelli di approccio circolare alla persona, come il cleanical reasoning, il problem solving, il processo decisionale, la valutazione con verifica circolare permettono invece di codificare razionalmente questa modalità e di apprenderla, rendendo le percezioni personali oggettive. Permettono di integrare le variabili personali e le costanti impersonali e giungere così a un'assistenza personalizzata e finalizzata ai bisogno della donna. 

La personalizzazione dell'assistenza infine è un'altra importante caratteristica del parto domiciliare, possibile solo in contesti piccoli e decentrati, con il minore numero di operatori presenti compatibilmente con i bisogni, coì come li consiglia l'OMS per i parti fisiologici."




2 commenti:

  1. Ciao, sono una gran sostenitrice del parto in casa... ed è proprio la strada che sto percorrendo ;) sono felice quando incontro un'ostetrica come te: che promuove il parto naturale (e perché no, tra le mura di casa)

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