venerdì 16 giugno 2017

Il piano del parto

Elaborare un buon piano del parto è indispensabile, soprattutto in caso di parto in ospedale. 

L’OMS, in un documento stilato fin dal 1985, ha dichiarato che la donna incinta e che sta per partorire, ha il diritto di essere informata sul tipo di assistenza che le viene offerta e fare le sue valutazioni, ma anche di pianificarla con l’equipe medica-ostetrica. 

La donna ha il diritto di esprimere le proprie volontà in merito all'assistenza in travaglio, durante il parto e il ricovero in ospedale, rifiutando procedure mediche e/o ostetriche effettuate di "routine" o per "protocolli". 



Tuttavia, anche in caso di necessità, la donna ha il diritto di essere informata di tutte le procedure mediche che verranno fatte a lei e al bambino, dando il suo consenso.

Purtroppo, in molti ospedali italiani, il piano del parto non viene tenuto in grande considerazione, un po' perchè è una "cosa recente", un po' perchè una donna consapevole e informata può dar fastidio. 

Già, fastidio. Perché nella mentalità ospedaliera del "si è sempre fatto così", "questi sono i protocolli", una donna che dice "no, questo protocollo non lo accetto", difficilmente sarà controllabile e soggetta a procedure mediche invasive o non necessarie come, per esempio, la manovra di Kristeller, l'induzione a 41 settimane + 3 giorni, l'episiotomia, il taglio precoce del cordone e quant'altro.

Come dicevo già in un precedente post, il corpo è vostro e il bambino è vostro. La maggior parte dei protocolli ospedalieri sono stati creati in favore di una medicina difensiva e paradossalmente (mica tanto) creano molti più danni iatrogeni e denunce per violenza ostetrica, quando sarebbe molto più semplice rispettare la fisiologia della nascita.

Nella mia ancora breve carriera da ostetrica libera (libera di parlare, pensare, agire e informare) ho avuto modo di sentire di protocolli poco sensati e procedure assurde spesso eseguite senza consenso. Di seguito ve ne riporto alcune, con il consiglio di informarvi su cosa sono, quando e perchè si fanno tali procedure e perchè non ha senso farle in caso di travaglio, parto e nascita fisiologica:

  • scollamento delle membrane a termine di gravidanza senza il consenso della donna
  • programmazione dell'induzione al parto a 41 settimane o a 41 settimane + 3 giorni (l'OMS afferma che la gravidanza è fisiologica fino a 42 settimane, checchè ne dicano i medici)
  • programmare il cesareo a 40 settimane per pregresso cesareo
  • affermare che, secondo importanti studi scientifici, una donna precesarizzata dopo la 40 settimana non è in grado di avere il suo VBAC (e qui, migliaia di donne avrebbero da ridire dato che ci sono riuscite) e programmare quindi un'induzione con palloncino a 40 settimane e poi cesareo
  • rompere il sacco amniotico in travaglio anche senza indicazione medica
  • obbligare una donna ad avere l'agocanula al momento del ricovero
  • obbligare una donna a spingere anche quando non ne sente il bisogno 
  • obbligare la donna a tenere il monitoraggio in continuo anche senza indicazione medica
  • obbligare una donna a spingere sul lettino in posizione litotomica
  • effettuare la manovra di kristeller (pericolosa e mai necessaria)
  • eseguire l'episiotomia senza consenso e senza indicazione medica
  • clampare immediatamente il cordone alla nascita per eseguire l'emogasanalisi anche in parti fisiologici
  • togliere il neonato dalla mamma le prime due ore dopo il parto per tenerlo in incubatrice anche se perfettamente sano e senza indicazione medica (per paura che "prenda freddo")
  • infilare alla nascita un tubo nell'esofago del bambino e nel retto entro 5 minuti dalla nascita da protocollo in tutti i neonati anche quelli sani
E tanti altri...

Donne, voi siete le protagoniste del vostro parto e madri del vostro bambino! Non esiste nessun trattamento sanitario obbligatorio su di voi e sul vostro bambino! 

Il cambiamento viene da voi: se sempre più donne lotteranno per essere sicure di essere rispettate in sala parto, forse tra qualche anno partorire in ospedale sarà sicuro al 100% e non si parlerà più di violenza ostetrica.

Vi lascio il link per scaricare una proposta di piano del parto (specifico: non è il piano del parto "della Giulia Dosi", è il piano del parto delle donne scritto dalle donne. E l'ho trovato su internet)



1 commento:

  1. Ciao, ottimo post!
    Io ho partorito un mese fa a casa (bellissima esperienza!!), ma ho cmq scritto il piano del parto in caso di ricovero ospedaliero proprio per i motivi che indichi tu...
    La donna dovrebbe essere maggiormente interessata al proprio corpo e al proprio neonato....
    Io abolirei i parti all'ospedale e creerei strutture adeguate appositamente solo per i parti in cui la donna si possa sentire bene e in armonia.. in tutta italia...

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