Ma cos'è l'armonizzazione? Ecco la spiegazione secondo Kanner:
“La cicatrice da taglio cesareo, come tutte le altre
cicatrici, è una entità particolare e complessa. Però una cicatrice da cesareo
non è una cicatrice come tutte le altre. E’ la testimonianza dell’arresto o
dell’assenza dei movimenti della vita (quel passaggio iniziatico che è il
parto). Il taglio cesareo salva la vita delle donne e dei neonati, ma nello
stesso tempo modifica l’ordine ontologico (metafisico).
Otto anni fa, ho imparato una tecnica sulle cicatrici che mi
ha dato la possibilità di aiutare donne post-cesareo, anche quarant'anni dopo!
Ogni taglio cesareo è diverso perché ogni donna lo vive in modo diverso, perché
ha un vissuto personale e familiare diverso. Quindi l’impatto con il taglio
cesareo sarà diverso.
Prima di parlare del
taglio cesareo mi sembra importante occuparsi dell’impatto in generale di una
cicatrice. In natura, l’esterno protegge l’interno e così anche nel corpo
questo ordine esiste: la pelle separa l’interno del corpo dal suo esterno. E
così come lo separa, lo protegge: filtra e impedisce agli aggressori di
penetrare ed evita la dispersione della nostra energia vitale. La bellezza
della pelle sta nella capacita’ di separare e contemporaneamente creare
l’apertura al contatto e alla comunicazione.
La pelle e’ il più grande organo del corpo ed e’ il primo
senso a svilupparsi nel feto. Tutta la dolcezza della relazione madre-feto si
trova nella pelle. La pelle ha la stessa origine embrionaria del sistema
nervoso centrale, dell’ipofisi, della ghiandola mammaria e delle surrenali.
Quando la pelle e’ toccata, noi siamo toccati nel nostro rivestimento, noi
siamo feriti nella nostra dolcezza: ci sentiamo aggrediti “tutte le cicatrici
sono una aggressione memorizzata dai tessuti”.
Quando la pelle e’ toccata, tutta la “famiglia” embrionaria
e’ toccata:
• Sistema nervoso centrale
• Ipofisi: cambiamenti ormonali (specie l’ossitocina,
l’ormone dell’amore e della relazione)
• Ghiandola mammaria (allattamento)
• Ghiandole surrenali (adrenalina e cortisolo)
Sotto la pelle, le fasce, sono quelle membrane che collegano
tutte le parti, le strutture e gli organi tra loro. Se le fasce sono
cicatrizzate, tutta la meccanica del corpo ne e’ informata e modificata. Se
l’utero e’ ferito nella sua intimità si indurisce e crea una tensione
meccanica e funzionale.
La cicatrici, quindi, altera l’ordine naturale. L’esterno
non protegge più l’interno. La cicatrice si forma fisicamente ma resta aperta
energeticamente. La pelle non fa più da barriera e diventiamo più vulnerabili
all'influenza esterna e alla perdita di energia.
Il parto e la
cicatrice
Il parto e l’incontro
con il nuovo essere, che dovrebbe essere una giubilazione vista la ipersecrezione di ossitocina, e’ una
aggressione verso i tessuti che porta a diminuzione dell’ossitocina e quindi ad
una eventuale alterazione relazionale e ad una difficoltà nell'allattamento.
La secrezione di cortisolo, necessaria alla cicatrizzazione, mantiene uno stato
di stress permanente.
La nascita della donna, nello stato di madre, e di un bebè,
nello stato di bambino, comincia con difficoltà e disarmonia.
Questo vissuto, più o meno traumatico, rimane tra la mamma
e il bambino, tra la mamma e se stessa e tra la mamma e suo marito, sia su un
piano cosciente che su quello incosciente. Il benessere dell’incontro e’ alcune volte intaccato dalla rabbia, dalla
delusione di non avere il bambino sopra di sé, dalla paura per il bambino, dal
senso di colpa del bambino e dalla sua sensazione di non essere ascoltato o
rispettato, ecc… la cicatrice e’ la memoria di questo vissuto. Mantiene alcune
volte la memoria degli eventi precedenti, durante la gravidanza o anche prima.
Mantiene la memoria degli eventi durante la cicatrizzazione (6 mesi).
Questa memoria si fissa nei tessuti cicatriziali. Le donne
restano bloccate nel loro passato. Uno dei segni di questa memoria e’ la
sensibilità della pelle. E’ la relazione tra la pelle e il cervello. Le
cicatrici sono regioni spesso sensibili o anche che bruciano all'inizio e poi
diventano insensibili come fossero “morte”. Non c’e’ più collegamento tra il
cervello e questa parte del corpo. La memoria ne resta nascosta, immobilizzata.
• Come ritrovare l’armonia in tutto questo?
• L’obiettivo e’ tornare allo stato iniziale?
Protocollo di
armonizzazione globale delle cicatrici
La fortuna che
abbiamo oggi e’ quella di poter dare una risposta a questo vissuto e di poter
mettere in movimento quello che si e’ fissato! Questo lavoro completo che
rilascia il livello fisico, armonizza l’energia e libera le emozioni, e’ stato
ideato dal Dott. Mahe’ (medico, osteopata, agopunturista e omeopata). Per
equilibrare una cicatrice sono necessarie 1-3 sedute almeno.
La prima tappa della riconciliazione e’ il ringraziamento.
Ringraziare la cicatrice e’ importante perché e’ grazie a lei che il bambino
e’ nato e la mamma e’ sopravvissuta.
La seconda tappa e’ il rilassamento, la liberazione
emozionale e la dispersione energetica.
La terza tappa e’ l’informazione positiva.
Il tempo, di per sé,
non e’ per forza un fattore di miglioramento per la cicatrice; il disequilibrio
fisico ed energetico e’ talmente importante che le conseguenze possono
presentarsi in uno squilibrio anche anni dopo.
La relazione madre-figlio e’ per forza intaccata dal taglio
cesareo. La madre ha difficoltà ad
usare il termine partorire per la nascita del figlio e spesso si nota che
residua una relazione di fusione dopo un cesareo. Il senso di colpa, la paura
per il bambino, la mancanza di contatto e lo sguardo diretto possono condurre
ad un eccessivo senso di protezione e in una relazione fusionale, piu’ o meno
coscientemente. Il bambino puo’ anche avere la tendenza di rispondere alle
emozioni della madre (o ai problemi) con una iperattivita’ o problemi di sonno
per far vedere alla madre che e’ vivo e che tutto va bene, perche’ la vita e’
movimento.
L’amore è una questione di spazio. Durante il cesareo questo
spazio non si crea. La liberazione della cicatrice e la messa in movimento
delle energie legata alla madre e al figlio permette di ristabilire l’ordine
ontologico (metafisico) dove il piccolo esce dai genitali, si crea uno spazio
tra la madre e il bambino prima di essere appoggiato sul cuore della madre in
modo da attivare la scintilla d’amore tra i due esseri. Le donne assistono ad
un nuovo trasporto d’amore per il proprio figlio dopo il trattamento della
cicatrice. Lo sguardo verso il figlio cambia:”E’ nato, è uscito dal mio ventre,
è là!”. Un nuovo legame si è creato. I bambini si aprono al mondo, il loro
sonno si armonizza e si calmano. La donna si apre ad un’altra forma d’amore e
la relazione che prima era esclusiva per il figlio coinvolge anche il suo
partner.
La relazione della donna con il suo corpo dopo il cesareo è
intaccata da una zona più o meno sensibile intorno alla cicatrice. Talvolta la
donna non vuole essere toccata in questa zona. Questa zona è normalmente una
zona di piacere e di eccitazione diventa insensibile o intoccabile. La sessualità può cambiare. Il
lavoro sulla cicatrice permette di ritrovare una sensibilità normale, anche
dopo la prima seduta.
Anche l’aspetto estetico è importante nella relazione con il
proprio corpo. Il rossore può diventare più chiaro, i cheloidi si appiattiscono
e si ammorbidiscono. Sento spesso alla fine di una seduta che il “ventre
brontola, diventa vivo”.
Ci sono donne che non riescono a perdere peso dopo un
cesareo. Durante il trattamento le donne prendono coscienza che la loro
immagine mentale è ancora di essere piene, incinta. Il cervello ha mantenuto
questo stato e i chili non se ne vanno. La liberazione energetica della
cicatrice permette la regolazione mentale e fisica.
Inoltre, la donna è tagliata energeticamente in due dal
cesareo (o da una isterectomia laparotomica). Molti meridiani sono tagliati nel
loro decorso verticale e così le fasce, che sono rispettivamente trasportatori
energetici e di liquidi. Tutte le donne non lo sentono più ma per il corpo è
una realtà. Durante il trattamento questa separazione diventa tangibile e le connessioni si formano dapprima piccole e
fino a raggiungere l’armonizzazione globale tra l’alto e il basso del corpo.
L’equilibrio energetico e il ritorno ad una sensibilità
normale (testimoniato da un riallacciamento e riconnessione nervosa) sono come
una porta che si apre alla riconciliazione con il corpo, con la propria storia
e che libera all’incontro con l’altro. Il cesareo non è un fatalità: è una
tappa della vita. Il lavoro sulla cicatrice permette un nuovo incontro con il
proprio corpo e le proprie emozioni. Si apre la porta per un “parto spontaneo
dal basso dopo il cesareo se la donna è nell’età e lo desidera
vivere.
L’armonizzazione delle cicatrici non è un viaggio indietro
ma una liberazione per camminare verso il futuro per la donna e la sua
discendenza.”
di David Kanner
– Osteopata D.O.
Nessun commento:
Posta un commento