ALLATTARE DURANTE LA GRAVIDANZA
"Il Ministero della Salute italiano attraverso il TAS (Tavolo
Allattamento al Seno) ha prodotto un documento che non lascia spazio a dubbi.
Vi preghiamo di condividerlo con gli operatori sanitari di vostra conoscenza
per diffondere il più possibile le informazioni corrette sull'allattamento in
gravidanza.
Lo trovate qui!
di Ruth Lufkin tratto da Leaven, Marzo-Aprile 1995, in Latte
e Miele n. 34
"Allattarne due di età diverse? Roba da matti!" è
sicuramente il commento più consueto che si possa sentire fare una madre che
prenda questa decisione. Per questo ha bisogno di informazione e sostegno.
La madre può essere
preoccupata o turbata; può essere stata consigliata dal medico o da amici e
parenti di smettere di allattare. Potrebbe aver già deciso per lo svezzamento e
chiede come fare affinché avvenga nel modo più veloce e tranquillo possibile.
Oppure si sta chiedendo se possa essere dannoso continuare
ad allattare. Può anche darsi che abbia sentito parlare d'allattamento in
gravidanza o di co-allattamento (allattamento in tandem) e forse vorrebbe
approfondire questi argomenti. Potrebbe anche sentire il bisogno di continuare
ad allattare, specialmente se il suo bambino ha meno di un anno.
Noi possiamo rassicurare la madre, in base al fatto che La
Leche League in oltre 60 anni di esperienza ha avuto contatti con molte mamme che
hanno felicemente allattato in gravidanza senza alcun effetto dannoso. In
alcune parti del mondo l'allattamento in gravidanza non è neppure messo in
discussione. È culturalmente accettato e sia gli operatori sanitari sia le
madri hanno esperienza di questa normalità.
La Leche League ha anche aiutato molte madri che hanno
scelto per svariate ragioni di smettere di allattare in gravidanza. Ragioni
mediche come dolori uterini o perdite di sangue, un'anamnesi di precedenti
parti prematuri, o la continua perdita di peso della donna in gravidanza,
possono indurre una madre a considerare di smettere di allattare. È importante
che durante la gravidanza la donna resti in stretta comunicazione con il
medico.
Il nostro impegno, come Consulenti, è di aiutare la mamma a
riconoscere i suoi sentimenti e le sue scelte, nonché presentarle con
accuratezza i vantaggi e gli svantaggi, in modo ché possa prendere una
decisione che risponda ai bisogni della sua famiglia e del suo bambino.
Possiamo e dobbiamo sostenere sia chi sceglie di svezzare nel corso di un'altra
gravidanza, sia chi continua ad allattare.
Quanto ha il bambino?
Una madre sarà più propensa a continuare ad allattare un
bambino di pochi mesi, piuttosto che un bambino più grande, capace di
verbalizzare e meno dipendente dall'allattamento. Tuttavia i bambini hanno
velocità di maturazione diverse: mentre uno può essere pronto per lo
svezzamento ad una certa età, un altro può non esserlo ancora. Un bambino il
cui bisogno di essere allattato sembra intenso all'inizio della gravidanza,
potrebbe svezzarsi felicemente un po' più tardi.
Per il bambino, continuare a poppare è un bisogno reale?
La Consulente può dare validi suggerimenti per aiutare la
mamma a rispondere a questa domanda. L'allattamento è solo uno dei tanti modi
per soddisfare le esigenze del bambino. Sottolineando questo fatto e suggerendo
altri modi di fornire amore e un rapporto stretto la Consulente potrà
rassicurare la mamma, lasciandola più libera di raggiungere una propria
decisione. Le madri possono anche lamentare dei disturbi fisici in risposta
alla loro gravidanza, come dolore ai seni o ai capezzoli, che influiscono sulla
loro decisione a continuare l'allattamento. Sentimenti d'inquietudine o
reazioni negative verso il bambino più grande possono sorprendere le mamme. In
questi casi, saranno interessate a sapere che secondo alcune teorie
scientifiche esiste un impulso naturale biologico che favorisce l'interruzione
dell'allattamento durante la gravidanza. Anche i sentimenti del partner possono
essere estremamente influenti e non dovrebbero essere trascurati nella
discussione sulle condizioni della madre.
È possibile che le mamme si chiedano: gli ormoni della
gravidanza saranno dannosi per il bambino che poppa ancora? L'allattamento in
gravidanza priverà il feto di sostanze nutritive?
Nel volume de La Leche League Allattamento al seno: IL LIBRO
DELLE RISPOSTE si dice che gli ormoni della gravidanza sono presenti nel latte
umano in piccolissime quantità, ma che non sono dannosi per il bambino
allattato. Il bambino nell'utero è esposto a questi ormoni ad un livello molto
più alto che il bambino allattato. Solitamente la gravidanza ha conseguenze per
l'allattamento, non il contrario, poiché molte donne riferiscono una riduzione
nella produzione del latte in gravidanza, mentre allattano un bambino più
grande. Mentre notiamo che alcune madri trovano necessario consumare più
calorie mentre allattano in gravidanza, IL LIBRO DELLE RISPOSTE ci ricorda che
una madre ben nutrita non dovrebbe avere difficoltà a provvedere ad entrambi,
sia il feto sia il bambino che poppa se ha un età superiore all'anno. Se invece
il bambino è più piccolo, la madre dovrà controllare l'aumento ponderale e
provvedere ad aggiungere cibi solidi secondo necessità se il suo latte non
fosse sufficiente.
Molte madri si chiedono se le contrazioni uterine, stimolate
dall'allattamento, possano danneggiano il feto o incrementare il rischio di un
parto prematuro.
Non ci sono documentazioni scientifiche che evidenzino danni
a madre o feto quando una donna allatta durante una gravidanza fisiologica
(cioè normale). Sfortunatamente aborto o nascita prematura capitano in una
certa percentuale di tutte le gravidanze, sia che una madre allatti o meno.
Quando sorgono dei problemi è una tendenza umana cercare un
motivo. Troppo spesso però quando le cose vanno male l'allattamento viene usato
come capro espiatorio.
I sentimenti dei genitori ed i loro pensieri dovrebbero
essere gli unici fattori determinanti nella decisione di continuare o meno
l'allattamento.
Mentre non esistono studi o ricerche ufficiali che abbiano
esaminato specificatamente la relazione tra continuazione dell'allattamento in
gravidanza e problemi della gravidanza stessa, il grande numero di donne in
contatto con La Leche League da moltissimi anni costituisce uno studio informale,
ma vasto, sulla popolazione. Se la fatica di continuare l'allattamento in
gravidanza fosse responsabile di un incremento dei problemi durante la
gravidanza stessa, sarebbe sicuramente emerso dall'esperienza delle donne de
LLL.
Considerando l'assenza di dati scientifici su questo
argomento, sembra ragionevole domandarsi: su quali dati i medici e altri basano
la propria opposizione all'allattamento in gravidanza? Le madri possono essere
incoraggiate a chiedere a coloro che sono contrari, in base a quali studi o
esperienze cliniche sostengano le loro raccomandazioni. Ci sono stati studi che
dimostrano che la stimolazione del capezzolo potrebbe causare un inizio di
travaglio durante il III trimestre, ma i tipi di stimolazione erano
significativamente più vigorosi di quelli che risulterebbero dall'allattamento
di un bambino più grandicello. È stato anche teorizzato che un abitudinario
livello di stimolazione del seno, da allattamento o da giochi amorosi, potrebbe
non avere gli stessi effetti delle tecniche usate in questi studi.
Una madre gravida dovrebbe essere più prudente nei confronti
dell'allattamento se ha un'anamnesi di rischio d'aborto?
Secondo l'opinione de La Leche League, sì. Tuttavia se una
donna mostra segni di una minaccia d'aborto (perdite di sangue, contrazioni)
non ci sono garanzie che desistere dall'allattamento salverà la gravidanza o
che la continuazione dell'allattamento causerà la perdita del feto. Solo i
sentimenti dei genitori e le loro idee potranno determinare la decisione di continuare
o meno l'allattamento quando sia in pericolo la gravidanza. In alcuni casi la
mamma potrà sentire che il bisogno di poppare del bambino sia così intenso da
scegliere di continuare a soddisfarlo, lasciando la soluzione della gravidanza
in mano alla natura. In altri casi potrà desiderare di fare ogni cosa possibile
per cercare di salvaguardare la gravidanza, incluso smettere di allattare. La
mamma potrà sentirsi obbligata a scegliere tra i bisogni del primo bambino e la
vita del feto.
La Consulente può esserle d'aiuto con informazioni e un
sostegno comprensivo, rispettando il diritto della madre a scegliere l'azione
che sembra più giusta per il suo caso.
Quando una mamma sta prendendo in considerazione
l'allattamento in gravidanza, occorre aiutarla a reperire più informazioni
possibile. tutto ciò che può. Invitatela a partecipare agli incontri de La
Leche League, prestatele i libri della biblioteca di gruppo, incoraggiatela a
parlare con altre madri che hanno esperienza di casi simili. Ricordatele che
non c'è una risposta assoluta a queste situazioni, ma che solo lei stessa può
decidere la cosa migliore per la sua situazione famigliare. Incoraggiatela a
darsi del tempo per decidere. Se sente di dover svezzare il proprio bambino,
riaffermate l'importanza dell'approccio amorevole e datele sostegno. Se sceglie
di continuare ad allattare, incoraggiatela ad essere flessibile e ad affrontare
la situazione giorno per giorno. Ripassate insieme la varietà di reazioni
fisiche ed emotive che potrebbe provare, provenienti sia da se stessa, che dal
suo bambino, che dagli altri. E ancora, riaffermate l'importanza dell'approccio
amorevole e datele sostegno."
Tratto da https://lllitalia.org/articoli-oper-sanitari/44-articoli-genitori/preoccupazioni-comuni/27-latest-articles-module.html
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