lunedì 9 maggio 2016

Un amore infinito per la Placenta

Esatto, per la Placenta!

Assistendo le nascite a domicilio ho potuto conoscere la nascita Lotus, bambini a cui non era stato tagliato il cordone, che rimanevano uniti alla loro sorellina: la Placenta. Già perché la Placenta è geneticamente uguale al bambino, viene anche lei dall'unione dello spermatozoo e dell'ovulo. Viene al mondo nella fase chiamata "secondamento", proprio perché è una seconda nascita, dopo quella del bimbo.



Purtroppo, però, nella quasi totalità degli ospedali italiani essa viene trattata alla stregua di un rifiuto medico. Molto spesso non permettono alla madre di vederla e osservarla che già si ritrova nell'immondizia. Non è nemmeno contemplato che una coppia possa voler portare a casa la propria Placenta (e nemmeno lo chiedono)! Come mai?


Qualche tempo fa sono andata dal dentista a farmi togliere un dente del giudizio e alla fine dell'estrazione l'assistente alla poltrona mi chiede: "Signorina, vuole il suo dente? Glielo metto in una busta così se lo porta a casa." E ho pensato "Cosa mai potrei farci con un dente?!". La stessa cosa in caso di calcoli, appendicectomia e altri interventi...

Per la Placenta non è così. Come mai? Forse perché è legata in qualche modo a qualcosa di mistico? Forse perché in una società dove si tende a standardizzare, medicalizzare, razionalizzare la nascita, la Placenta rimane qualcosa di misterioso e arcaico? Usare la Placenta per rimedi, cure omeopatiche o addirittura per mangiarla, qualcosa di troppo esoterico e lontano dalla nostra cultura? Qualcosa che fa paura? Chi lo sa...

Vedo bambini Lotus integri, non manipolabili facilmente; vedo madri orgogliose di poter rendere onore alla propria Placenta ricavandone tinture madre, granuli omeopatici, terreno nutriente per una pianta.

Rendere onore, questo è il punto: introdurre nella nostra cultura il rendere onore a un organo che ha permesso al bimbo di crescere, nutrirsi, respirare, comunicare e tanto altro per tutti i nove mesi. La Placenta può fare tanto anche dopo la nascita. Come? Vi consiglio di leggere "Rimedi placentari per l'autocura" di Cornelia Enning per avere un'idea del potenziale che ha la nostra amica Placenta.

Con la Placenta si possono fare anche dei bellissimi quadri! Vi metto alcune immagini qui sotto e anche il link su come realizzare i dipinti.




Che dire, il mio amore per lei non ha fine!

Vi lascio con un brano tratto da "Il Chakra dimenticato: il libro della Placenta" di Ibu Robin Lim. Buona lettura!

"Se sei nato in un ospedale in Nord America, in Europa o nel cosiddetto mondo sviluppato o civilizzato, la tua Placenta è stata classificata come rifiuto medico e incenerita. Viene trattata come spazzatura e gettata senza alcun rituale, nemmeno un momento di ringraziamento per il ruolo significativo che ha avuto per la tua nascita.
In passato, alcuni ospedali vendevano la Placenta delle loro pazienti all'industria cosmetica. Senza che ti fosse stato chiesto permesso, potevi ritrovare la tua Placenta in uno shampoo o in una crema per il viso. Nel 1994 si scoprì che ogni anno circa 360 tonnellate di Placenta umana venivano vendute dagli ospedali a compagnie farmaceutiche francesi che le utilizzavano per produrre la proteina albumina. Nessuna delle famiglie dei bambini cui le Placente appartenevano era consapevole dell'uso commerciale della loro Placenta. Nessuno di loro aveva accettato di condividere il proprio materiale genetico, la propria carne e il proprio sangue a fini commerciali. Quello stesso anno il Regno Unito vietò la pratica di raccogliere e mettere in commercio la Placenta di cittadini ignari. Molti popoli indigeni del mondo se ne stupiscono e lo considerano davvero tragico. In Indonesia, quando qualcuno mi chiede che ne sia stato della mia Placenta e racconto di come è rimasta a disposizione dell'ospedale militare in cui sono nata, le persone spesso piangono per me. In Indonesia, un ospedale che non consegni con rispetto la Placenta alla famiglia del nuovo nato rischia di andare incontro all'indignazione sia della famiglia stessa sia di tutta la comunità. Le famiglie indonesiane portano subito a casa la Placenta e praticano importanti rituali, essenziali al futuro benessere del bambino. [...]"


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